Perché utilizzo il clicker come mezzo per lavorare con i cani nello sport, nei tricks e nell’educazione?
Il clicker è qualcosa di eccezionale secondo me, quando l’ho scoperto con Lola, praticamente non ne potevo fare a meno mai (si, crea dipendenza, ma solo a quel tipo a due zampe che lo ha in mano, al cane no :P).
C’è una sfida nell’usare il clicker nell’apprendimento del cane, la sfida è tutta per il proprietario.
Bisogna imparare a scomporre un esercizio in criteri, essere veloci, conoscere il proprio cane ed avere gli occhi aperti, non solo per modellare un comportamento, ma per capire come apprende quel cane e (la cosa più bella di tutte!) se il cane non ci arriva è solo “colpa” nostra, livello sbagliato di esercizio, criteri sbagliati, tempistica sbagliata ecc… che c’è di meglio? Se l’errore è nel nostro possiamo tranquillamente trovare la strada per correggerlo!
Ogni individuo è diverso e ogni cane apprende in modo diverso, modellare un comportamento, lo stesso comportamento, è diverso per ogni cane e quanto è bello scoprire il percorso mentale che fanno i tuoi cani per lo stesso obiettivo!
Ogni sessione mi insegna qualcosa in più di loro e loro in ogni sessione diventano più rapidi, più brillanti, più sicuri.
Imparano a fidarsi di me oltre che di loro stessi, è come nel gioco “acqua acqua fuoco”, ti indico la via, più sono brava, più facile sarà capire la strada, tu puoi provare quello che vuoi per arrivare alla meta. (Provate a scegliere un obiettivo, per esempio accendere la luce della sala, mettete un amico in mezzo la stanza e cliccate, basta una penna che fa rumore, uno dei primi giochi divertenti che ho fatto per conoscere meglio questo mezzo).
Imparano che provare qualcosa è più bello che pretendere (il cibo e i giochi spesso sono in vista, sul pavimento con me e i cani, ma lavorare per ottenere è più bello che prendere, rubare o stressarsi per avere qualcosa).
Proporre comportamenti aumenta l’autostima nel cane oltre che la sua capacità di apprendimento.
Mi è stato detto che l’utilizzo del clicker toglie tutta la parte sociale di comunicazione e gioco, che si diventa dei dispenser di cibo.
Ma chi vieta di parlare mentre stiamo imparando?
Io parlo tanto in generale, parlo durante le sessioni di training, dico ai miei cani quanto sono bravi e quanto è figo quello che stanno facendo, gioco molto, corro, rido e mi diverto, mi diverto così tanto che non riuscirei a rimanere asettica neanche applicandomi.
Inoltre è un mezzo adatto a cani (bè mica solo i cani, ma magari ne parleremo in un altro capitolo) di ogni età, dai cuccioli ai cani anziani, funziona a distanza, può essere passato ad un’altra persona, non soffre di variazioni dovute al tono di voce, è veloce e chiaro.
Il cane impara rapidamente che può avere potere sui rinforzi, diventando consapevole del fatto che derivano dai suoi comportamenti.