Parlavo poco tempo fa con un pastore che porta pecore nei prati a volte frequentati dai cani.
Questo mi diceva, cosa per esempio non sapevo, dei problemi provocati dalle deiezioni canine ai danni del bestiame.
Sempre di recente ho notato, più di una volta, feci non raccolte presso aree frequentate dai cani, comprese aree di formazione per proprietari.
Da proprietaria di cani, mi domando, ma se succedesse a casa nostra?
I posti che possiamo frequentare con i cani sono un dono prezioso oltre che un diritto.
I comuni e i proprietari di terreni che “sostengono la nostra causa” permettendoci di passeggiare con i cani, a volte anche tenendoli liberi, meriterebbero rispetto, come lo meritano i proprietari di cani che rispettosamente e civilmente raccolgono quel che viene sfornato dal nostro amico.
Considero prato o bosco come il “mio” giardino, mi piace l’idea di trovarlo e lasciarlo pulito e credo che questo debba essere un dogma comune a tutti.
La parte meno romantica di tutto questo consiste in quello che può essere trasmesso attraverso le feci agli uomini e ad altri cani.
Vi piacerebbe avere un cane con forti scariche di diarrea in casa perché qualcuno non ha raccolto la cacca del suo cane? Dobbiamo sempre pensare che possiamo essere “vittime” o “causa”.
Lo stesso discorso vale per rifiuti di ogni genere.
Preserviamo territorio e salute dando per primi il buon esempio.
Vi segnalo una bella campagna della Società Cinologica Svizzera per promuovere la pulizia dei nostri territori (rivolta a proprietari di cani e non). Trovate l’opuscolo cliccando QUI.